Quando nella nostra vita ci troviamo davanti ad un bivio vogliamo prendere la strada giusta, fare la scelta giusta. Tanti pensieri affollano la nostra mente … quasi ci fossero tanti consiglieri che dicono la loro. A chi dare retta? Chi ascoltare dunque? Chi seguire? A volte siamo in completa confusione, ma una vocina interiore si fa avanti e un'intuizione appare chiara.
Tutti noi abbiamo delle intuizioni nel corso della nostra vita. Purtroppo, però, spesso non diamo loro modo di manifestarsi, non le diamo attenzione o non siamo in grado di sentirle perché, nell'intenso vociare interiore, siamo così presi da mille e una distrazione che non c'è spazio per ascoltare quelle intuizioni che, provenendo dal nostro Sé più intimo, hanno un valore immenso.
Spesso mi capita di riflettere su qualcosa e poi succede che ritrovo l'argomento in un libro o qualcuno ne parla.... l'altro giorno, appunto, leggendo un libro mi sono imbattuto in una situazione simile e vorrei condividerla... Riporto qui sotto la storia raccontata da Carlo Boni nel suo libro "Dove va l'anima dopo la morte" :
Ricordo un episodio curioso capitato anni fa nell'ashram del mio guru. Era il pomeriggio di Capodanno e per i bambini era festa grande. Dopo molti giochi si erano radunati in una piazzetta dove, appese ad una corda, vi erano una decina di pignatte, grandi pentoloni di terracotta. Alcune di esse erano piene di dolci, altre di acqua, altre ancora di piccoli regali. I bimbi, bendati, venivano fatti girare su se stessi perché perdessero l'orientamento e poi, lasciati liberi di muoversi, venivano guidati o sviati dalla voce dei loro alleati o avversari a colpire con un bastone le pignatte. Avevano a disposizione solo tre colpi. Se rompevano una pignatta ricevevano un premio, e a tutto il gruppo veniva permesso di buttarsi a raccogliere i dolcetti o i regalini caduti per terra.
Se poi si rompeva la pignatta con l'acqua e il bambino bendato faceva un gran bagno, le risate erano scroscianti.
Ad un certo punto il guru chiamò i bambini e disse loro di bendare lo swami direttore della scuola. Fu gran festa. Lo swami venne bendato, fatto girare, e poi guidato con grandi urla da tutti i bambini presenti. Naturalmente essi si divertivano un mondo a dargli false indicazioni.
Solo una bimba, innamorata del suo maestro, lo guidava in modo corretto verso le pignatte, ma la sua vocina era quasi del tutto coperta dalla grande confusione creata soprattutto dai maschietti.
Lo swami tentò tre colpi senza successo, poi si tirò giù la benda dagli occhi, e guardò il guru che gli disse: "Hai fallito, swamiji".
Il monaco si scusò dicendo: "Eh, Gurumayi, mi hanno guidato male!"
"No - lo corresse il guru c'era una bambina che ti guidava bene: perché non l'hai ascoltata?"
Lo swami rispose: "Non ho sentito la sua voce, era coperta da una gran confusione di voci più forti"
"Ah - riprese il guru - così è la vita. C'è una vocina che parla continuamente e ci guida dritti verso la meta. E' a questa vocina che dev'essere rivolta la nostra attenzione, non a tutto il disturbo, provocato dalle innumerevoli voci intorno a noi. Se ascoltiamo quelle, falliamo".
Che grande insegnamento, anche in un semplice gioco delle pignatte!!! Il guru è la conoscenza. Non cessa mai, neanche per un istante, di darci, in ogni sua frase, in ogni sua parola, il giusto insegnamento nel modo più appropriato e al momento opportuno. Ecco la grande benedizione ogni volta che siamo sviati dalle illusioni del nostro ego. Quest'opera può essere svolta soltanto da un guru vivente, senza il quale la mente ci creerebbe infinite scusanti e giustificazioni che ci potrebbero ancor più fuori strada
Tratto da "Dove va l'anima dopo la morte" di Cesare Boni
Cesare Boni è stato docente alla Scuola di Specializzazione in "Psicologia del Ciclo della Vita" ed insegnante nei Corsi di Perfezionamento dell'Università Statale "Federico II" di Napoli. Organizzatore e relatore di numerosi convegni universitari internazionali sulla conoscenza della vita e della morte in Italia e all'estero, ha confrontato i suoi studi e le sue esperienze con il Prof. Raymond A. Moody, la Prof.ssa Elisabeth Kübler-Ross e i maggiori studiosi occidentali. Ha studiato per più di 40 anni negli Ashram e nelle scuole dei più grandi maestri di Buddismo Tibetano, dell'Induismo, del Vedanta e dello Yoga, dai quali ha ricevuto l'autorizzazione ad insegnare: Sogyal Rinpoche, Swami Muktananda e Gurumayi Chidvilasananda. Ha tenuto conferenze e seminari in numerose università italiane, a Bombay, a New Delhi, a Puna e a Benares. Ha insegnato Yoga e Meditazione in tutti i paesi europei, in America e in India. Ha tenuto corsi di studio negli "Istituti Internazionali di Psicosintesi Educativa" a Torino, a Verona e a Bolzano, nel "Centro di Psicologia Integrata" di Milano, nella "Scuola Superiore di Counceling" di Torino e nelle più prestigiose scuole di psicologia in Italia.
Ha fondato e diretto il Centro Studi e Ricerche Evolutive "Swagatam" di Ariccia (Roma), associazione di carattere culturale senza fine di lucro dedita alla ricerca sull'uomo, all'approfondimento delle sue manifestazioni artistiche, all'evoluzione coscienziale individuale e collettiva, alla cura del benessere fisico, psichico, sociale ed ecologico, e al miglioramento della qualità della vita.