Queste persone raffigurate nelle foto sono importantissime nella mia vita, ma nella mia prima esperienza con il Reiki non sapevo chi fossero !!!
Per chi ha letto il mio "curriculum" saprà che sono nata a Torino, ma ad un certo punto mi sono trasferita a Reggio Emilia. Dopo svariati anni in cui non comprendevo alcune cose che mi stavano succedendo e volendo capire qualcosa, cercavo risposte alle mie domande e decisi di iscrivermi ad un corso. Ed eccomi alla tastiera alla ricerca di un corso BREVE, che mi rispondesse alle domande e che lo potessi praticare in modo indipendente.
Ho trovato un corso di Reiki a Reggio Emilia vicino al lavoro ... Negli anni '80 avevo letto, ritagliato e conservato in uno dei miei raccoglitori un articolo riguardo il Reiki. Sarei andata a rileggerlo, ma il raccoglitore in quel momento non era con me (ma questa è un'altra storia!). Quando ho letto Reiki, il luogo dove si svolgeva mi sono iscritta dopo aver preso accordi con l'insegnante.
"Il corso di Reiki dura due giorni e costa 180,00 euro esclusa iva. Imparerai che cos'è il Reiki e come usarlo su di te e sugli altri", queste sono state le parole della mia prima insegnante.
Fra me e me ero felice di aver trovato un corso breve (2 giorni), potevo usarlo immediatamente e mi era venuta incontro perchè l'avrebbe fatto solo per me e anche durante la settimana.
All'epoca avevo un lavoro in cui potevo andare in ufficio ad orari flessibili, ma quel fine settimana ero impegnata. Avevo dato la mia disponibilità mercoledi e giovedi perchè il corso era di due giorni.
In pratica quello che è successo è quanto segue:
1. MERCOLEDI MATTINA: Inizio corso e lettura della dispensa di chi è Usui e di cosa è il Reiki e sempre seduta su una sedia accanto all'insegnante intorno ad un tavolo quadrato mi ha mostrato su di sè le posizioni dell'autotrattamento leggendo la dispensa. Iniziazioni. Appuntamento a Giovedi Pomeriggio
2. MERCOLEDI POMERIGGIO: ho deciso di andare a lavorare per recuperare delle ore anche se un po' confusa
3. GIOVEDI MATTINA: ho deciso di andare a lavorare
4. GIOVEDI POMERIGGIO: Continuo il corso. Mi sono sdraiata su un lettino e mi sono state insegnate le posizioni da applicare su un'altra persona. Mi è stato detto di rilassarmi e godermi i benefici del Reiki per poterlo assaporare, ma nello stesso tempo avrei dovuto concentrarmi sulla posizione delle mani per sapere come fare. Iniziazioni.
Mentre mi accingevo al lettino (pochissimi metri) riflettevo sulle parole dell'insegnante: concentrarmi e rilassarmi, apprendere qualcosa (le posizioni ) e rilassarmi.
"Come faccio ad apprendere le posizioni e a rilassarmi?
ma se lo diceva l'insegnante era fattibile.
Il mio corpo ha preso la decisione … godersi il Reiki … e le posizioni? Non le ho memorizzate … almeno in quel momento !!!
Essendo l'unica allieva di quel corso l'insegnante ha ritenuto opportuno insegnarmi le posizioni facendole su di me.
Al termine del corso ho conseguito il foglio di carta che dichiara che sono operatrice Reiki o meglio Karuna Reiki. Wow !!! Un'esperienza meravigliosa !!! Il Reiki era qualcosa che faceva parte di me, ma non sapevo come applicarlo, non sapevo cosa farne. E ora che fare? Osservo quello che succede. Sapevo che si doveva aspettare un po' prima di conseguire il secondo livello. Era una diceria? Era vero?
So solo che la mia prima insegnante, al termine del corso mi ha detto: “Avresti potuto fare il secondo livello senza conseguire il primo, ne hai le capacità”
Boh !!!! Cosa vuol dire?
Ho pensato molto a questa frase, ma se esistevano dei livelli si poteva conseguire il secondo livello senza conseguire il primo? Avevo delle capacità? E chi non ce le ha?
Ero uscita di li con una capacità che avevo dalla nascita come ce l'hanno tutti senza sapere come usarla come fanno tutti inconsapevolmente.
Nel 2015 ho conosciuto una persona che aveva conseguito proprio il secondo livello di Reiki oltrepassando il primo e mi ha domandato come si faceva a fare l'autotrattamento perché non sapeva come si potesse applicare.
Ora mi domando anche a lei era stato detto che era pronta per il secondo e ci ha creduto, ma se ci sono dei livelli esiste un perché.
E' come frequentare l'università prima delle elementari. Esistono dei cicli nella vita che bisogna apprendere prima di passare al passo successivo. Prima si acquisiscono le lettere, poi le parole e poi si riesce a fare dei discorsi.
Per il Reiki è la stessa cosa: si frequenta il primo livello e magari anche più di una volta per conoscersi meglio, si pratica ciò che si è appreso e poi si passa al secondo livello per poi accedere, se si vuole insegnare, al terzo livello.
Ma il Reiki è una tecnica che si deve praticare come tutto ciò che si apprende per integrarlo nella vita, per conoscerlo in profondità. Non bisogna frequentare tutti quei livelli che ogni tanto mi capita di vedere in vari siti (ma di questo ne parleremo in un altro articolo).
Torniamo alla mia esperienza.
Nella mia mente siccome avevo conseguito il primo livello e non potevo rifarlo (falso) avevo un'idea chiara: volevo conseguire il secondo livello, ma nonostante ringrazio la mia prima insegnante con tutto il mio cuore, ho voluto cercare altrove per conoscere il Reiki nella sua magnificenza, semplicità e naturalezza e soprattutto per sapere come applicarlo e come usarlo.
Come facevo a conseguire il secondo livello se non avevo mai fatto un autotrattamento? Questa era una domanda ricorrente in me. Sapevo che il mio cane dell'epoca mi domandava Reiki mettendo la testa sotto la mia mano e io mettevo la mano sulla sua testa e lei si rilassava, dormiva e poi se ne andava scodinzolando.
Avevo la dispensa che ho letto e ho guardato molte volte, ma il Reiki mi veniva richiesto tra chi mi conosceva perché sapeva che avevo fatto il corso, ma ciò che mi stupiva di più erano gli animali che mi mettevano la parte dolorante sotto una mia mano. E' capitato diverse volte.
Una volta dal veterinario, un cane mi si è avvicinato e il suo padrone mi ha detto: “strano, non si avvicina facilmente agli estranei”. Avevo una mano appoggiata alla sedia vuota accanto a me e lui si è seduto, mi ha messo una zampa sotto la mano. Il padrone mi ha riferito che aveva una scheggia in quella zampa che stava facendo infezione e non sapevano come toglierla. Ho lasciato la mia mano sulla sua zampa. Ad un certo punto, senza appoggiare la zampa dolorante, torna vicino al suo padrone ad attendere il suo turno. Ero un po' spaventata. Era venuto da me zoppicando, ma ora non appoggiava più la zampa!!! Attendo. Il cane entra (era arrivato prima di me) e quando escono, il padrone mi ha detto: “Sono riusciti a togliere la scheggia e la zampa non è più arrossata”.
Dopo diversi avvenimenti di questo genere mi sono messa nuovamente alla tastiera e ho cercato un altro insegnante. Ed ecco apparire in prima pagina primo della lista: Swami Prem Paribodha. Sono entrata nel sito, ho letto il luogo … “fantastico a 1 Km da casa”. Chiamo. Prendo subito appuntamento...
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