Nella nostra esperienza abbiamo ricevuto più frequentemente alcune domande che inseriamo in questo elenco.
- Che cos'è il Reiki?
- Chi può avvicinarsi al Reiki?
- Che differenza c'è tra Pranoterapia e Reiki?
- Il Reiki è compatibile con altri sistemi di guarigione?
- Quando possiamo utilizzare il Reiki?
- Perchè frequentare un corso di Reiki che dura 2 giorni se posso farlo in una giornata?
- Cos'è la meditazione?
- Perché meditare?
- Takata e il Reiki
- Chi è Mikao Usui?
- Perché devo pagare un corso se qualcuno me lo offre gratuitamente?
- Ho frequentato un corso di Reiki Primo di Livello con un'insegnante che mi ha detto che devo fare 21 giorni di trattamento a qualcuno (una persona per ogni giorno) altrimenti le attivazioni fatte al corso "scadono". Io non ho trovato 21 persone disponibili, come faccio?
E' un sistema di auto-guarigione naturale. Approcciare al Reiki significa acquisire consapevolezza della naturale capacità del corpo di guarire. Permette di potenziare questa qualità.
Di fatto chiunque può avere questa esperienza. In 22 anni di insegnamento ho avuto allievi di 11 fino a oltre 60 anni. Come dire che non è mai troppo presto ne troppo tardi per iniziare ad amarsi e prendere cura di se stessi.
Entrambe le tecniche utilizzano il Chi o KI o prana, ma mentre il praticante di Reiki diventa "un canale" attraverso il quale l'Energia Universale scorre verso "l'obbiettivo" , il praticante di Pranoterapia utilizza il proprio Chi
Possiamo integrare questa tecnica a qualsiasi altra di qualsiasi genere: allopatico od olistico. Non ha controindicazioni.
Ogni volta che sentiamo la necessità di ricaricarci, che abbiamo bisogno di far rilassare il nostro corpo e la nostra mente. Sentiremo crescere la nostra creatività, perché più la nostra mente è riposata più ha la capacità di accedere alla parte intuitiva. Oltre che con i nostri simili, potremo usarlo per gli animali e le piante.
Ognuno sceglie ciò che maggiormente sente vicino a se stesso. Noi scegliamo la qualità e non la quantità (il massimo di partecipanti è 14). Ci prendiamo cura di ogni essere che entra nella struttura in cui teniamo il corso perchè se si dà Amore la persona lo sente. La fiducia che ognuno ci dà viene ricambiata con l'amore e con la presenza. Insegniamo ad essere presenti attraverso tecniche di Meditazione, perchè solo in questa condizione può avvenire la trasformazione. Se si è nel momento presente in cui si dà Reiki (come nella vita) la persona che lo riceve lo percepisce. I corsi che teniamo durano 2 giornate in quanto per praticare Reiki si devono ricevere delle Iniziazioni o Attivazioni che sono molto potenti. Con potenti si intende che si entra in uno spazio meraviglioso, indimenticabile (lo spazio riconosciuto dal nostro Essere, quindi naturale), ma di cui non si è abituati e quindi si necessita di tempo per assimilare l'esperienza. Durante i corsi si hanno momenti di condivisione per noi importanti per permettere a tutti i partecipanti di essere presi per mano ed essere portati ognuno con i propri tempi in uno spazio naturale. Durante questi momenti possono venire alla luce domande su come aver vissuto l'Iniziazione del giorno precedente e molto altro. All'interno del corso di Reiki abbiamo scelto di inserire tecniche di meditazione che rendono il contatto con se stessi Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di far durate i corsi 2 giorni.
La meditazione è uno stato del nostro Essere. E' una condizione naturale che abbiamo dimenticato. Ogni tecnica di meditazione, di qualsiasi cultura o scuola, ha lo stesso obiettivo: rallentare fino a fermare il processo mentale. Solo allora, quando il rumore causato dalla nostra mente cessa, ecco che iniziamo a percepire il nostro essere. Per accedere allo stato di Meditazione si usano delle tecniche che ti fanno entrare in contatto con il proprio cuore e affrontare il quotidiano con una nuova consapevolezza. Ad un certo momento la meditazione dovrebbe diventare parte della nostra vita e a quel punto qualsiasi nostra attività acquisisce una nuova qualità.
L'uomo moderno è sempre in attività anche quando dorme... perfino quando va in vacanza al mare cerca qualcosa da fare, magari le parole crociate seduto su una comoda sdraio... questo atteggiamento a lungo andare genera tensione e stress. Meditare significa mettere a riposo la mente. In questo modo riposandosi un po', la mente, diventa più creativa, ed anche per questo che poi si è in grado di affrontare la vita di tutti i giorni con maggior serenità e capacità di scegliere ciò che è giusto per noi in ogni circostanza.
Nel 1935 Hawayo Takata, una giovane donna delle Hawai era stata portata alla clinica di un ospedale di Tokyo per subire un intervento chirurgico. Proprio in ospedale sentì parlare del Reiki. Prima dell'intervento decise di provare questo metodo. La malattia fu alleviata e Takata decise di imparare il Reiki, manifestandola sua volontà di apprenderlo al Dott. Hayashi e lui acconsentì. Fu ordinata maestra del sistema Usui per la guarigione naturale.
Takata tornò alle isole Hawai dove dedicò la sua vita a farlo conoscere per la prima volta nel mondo occidentale.
Oggi, Takata viene accusata anche da praticanti Reiki perché ritenuta responsabile di aver detto alcune bugie per far sopravvivere il Reiki. Credeva molto nel Reiki e grazie a lei l'Occidente ne è venuto a conoscenza e riuscì a farlo sopravvivere in un contesto storico in cui tutto ciò che proveniva dal Giappone non era visto positivamente.
Oggi, chi ha ricevuto un trattamento Reiki conosce i suoi benefici. Se Takata avesse portato in Occidente il Reiki tradizionale proveniente dal Giappone, probabilmente, non avrebbe funzionato. Il Reiki è un insieme di meditazione, pratiche spirituali e strumenti di guarigione che l'Occidente ha ancora, a volte, paura di affrontare.
La famiglia di Usui apparteneva al Buddismo Tendai. Dotato di capacità straordinarie si appassionò di arti marziali a partire da 12 anni. Praticò una variante del Chi Gong nota come Kiko, si dice che conoscesse anche Morihei Ueshiba, fondatore dell'Aikido, Gichin Funakoshi, fondatore del Karate moderno e Logoro Kano, fondatore dello Judo.
Fu un abile uomo d'affari e venne assunto da un potente uomo politico, Shinpei Goto grazie al quale ebbe modo di viaggiare ed essere conosciuto in Giappone e all'estero.
Non era un dottore in senso stretto della parola, ma l asua vasta cultura lo fece riconoscere come tale. Nel 1914 divenne monaco laico Tendai detto zaike. Un giorno si recò sul monte Kurama dove digiunò per 21 giorni al termine del quale percepì l'energia del Reiki.
Nel 1922 aprì una clinica, condusse molti seminari ed effettuò molti trattamenti.
In Occidente conosciamo il Reiki grazie a Hayashi, Takata e Lei Furumoto: senza di loro probabilmente l'Occidente sarebbe ignaro di questo metodo. Ci sono documenti che attestano che ci sono stati rari contatti tra i membri del Gakkai e Reiki Master occidentali. Fino ad oggi i giapponesi non hanno manifestato alcun interesse nei confronti delle forme Reiki straniere e alcuni occidentali hanno evitato di divulgare l'esistenza del gruppo originario di Usui. Probabilmente la patina cristiana data alla storia di Usui da Takata è stata in buona fede allo scopo di attenuare le caratteristiche orientali e facilitarne l'introduzione nella mentalità americana del dopoguerra.
“Il Reiki è l'eredità spirituale di tutti gli esseri viventi e non può essere e non sarà mai di dominio esclusivo di un gruppo di persone” - Mikao Usui
Sembrerebbe che la spiritualità dovrebbe essere gratuita ... ti sei mai soffermato sul fatto che questa frase sia dettato da un "meccanismo". La nostra mente funziona sempre e costantemente in termini "economici" ogni cosa o situazione viene valutata e gli viene dato un valore.
E' un approccio che si pratica persino con i nostri simili. Abbiamo un atteggiamento verso qualcuno ... che è il risultato di "un calcolo" fatto in precedenza. Addirittura il matrimonio è un contratto che sottoscriviamo: diamo qualcosa in cambio di qualcos'altro. Tutto in natura accade attraverso uno scambio, non c'è niente di gratuito. Un seme, se vuole diventare un albero, deve pagare un prezzo altissimo: deve morire per trasformarsi. Se non volesse pagare quel prezzo sicuramente non avrebbe la possibilità di ergersi alto nel cielo. Il problema è che non siamo in grado di dare valore a ciò che abbiamo; non riconosci veramente il valore dell'acqua fino a quando non ti trovi nel deserto senza una goccia a disposizione.
Ogni volta che vogliamo raggiungere un obbiettivo dobbiamo impegnarci; più l'obbiettivo è alto, più il nostro impegno e sacrificio sarà importante. Se si vuole diventare un campione in qualche disciplina sportiva è necessario sacrificarsi, impegnarsi, allenarsi, rinunciare alle serate mondane in virtù di allenamenti duri, frequenti, di diete controllate.... Se non fosse così sarebbero tutti campioni!
Questo principio si deve applicare anche nella spiritualità. Chiunque abbia sentito un anelito a ricercare qualcosa di più oltre l'aspetto materiale della nostra esistenza, ha certamente sacrificato in qualche misura se stesso, il proprio tempo, le proprie risorse economiche. Un tempo (secoli fa) chi desiderava accrescere la propria conoscenza interiore andava alla ricerca di un maestro e, una volta trovato, dedicava il suo tempo per accudirlo, prendersi cura della sua dimora, etc, in cambio degli insegnamenti e della conoscenza ricevuta.
Potrei anche aggiungere che con lo stesso modo di pensare (rispetto alla gratuità della spiritualità) si dovrebbe pretendere anche il pane in via gratuita.... Eppure quando vai dal fornaio mi sa che se vuoi del pane lo devi pagare! E nemmeno ti viene in mente di dirgli: "ma come non è gratis?" No... paghi e vai!
In ogni ambito, se otteniamo qualcosa in modo gratuito, non siamo in grado di dargli valore. Di fatto, per definizione, non ha alcun valore.
Se davvero vogliamo conoscere noi stessi, se vogliamo intraprendere un viaggio interiore non possiamo pensare che questo sia gratis. E' necessario impegnarsi, sudare, mettersi in discussione, sacrificarsi.... esattamente come lo sportivo che anela a diventare un campione, che anela alla medaglia d'oro.
La ricompensa nell'ambito spirituale, naturalmente, non sarà una medaglia d'oro, ma senz'altro appagante, molto appagante. In un certo senso ci si rende conto che ciò che abbiamo speso (qualsiasi cifra sia e qualsiasi impegno in termini di tempo speso) è stato un prezzo simbolico, perché, in questa chiave di lettura, davvero la Spiritualità "non ha prezzo".
Ad esempio i corsi di Reiki e Meditazione che tengo da ormai più di 20 anni hanno un prezzo (nella media internazionale) di 180 euro: moltissimi dei partecipanti (in realtà quasi tutti) alla fine dell'esperienza, loro stessi mi ricordano che ciò che hanno pagato è assolutamente simbolico, perché per quello che hanno ricevuto, per le intuizioni avute, per ciò che è accaduto dentro i loro cuori, certamente 150 euro (+iva) sono assolutamente un prezzo simbolico.
Io nel mio percorso di ricerca fin qui intrapreso non ho mai pensato nemmeno per un attimo che avrei dovuto ricevere gratuitamente qualche "lezione di vita". Ho sempre viaggiato alla ricerca di maestri (ovunque essi fossero) spendendo per i biglietti dei mezzi, per partecipare alle lezioni e impegnando il mio tempo perché sapevo che per contattare il mio cuore, per avvicinarmi al mio essere c'era certamente un prezzo da pagare. - Sw Prem Paribodha
Questa domanda ci è stata posta da una donna che si è avvicinata al nostro stand durante una fiera. Era angosciata. Vogliamo prima di tutto sottolineare che IL REIKI NON SCADE. IL REIKI DURA PER TUTTA LA VITA. Se ti trovi anche tu in una situazione similare, prima di tutto cerca una soluzione a questa costrizione così assurda e falsa. Noi te ne proponiamo una: FAI L'AUTOTRATTAMENTO PER 21 GIORNI senza andare alla ricerca di 21 persone diverse. Durante il corso di Primo Livello si impara l'autotrattamento, quindi puoi utilizzarlo. Quando sei alle prime armi, utilizza il Reiki per te stesso/a e poi, conoscendolo (ti assicuro che praticandolo vieni a conoscenza sempre di pi dei suoi benefici), puoi proporre dei trattamenti agli altri. Inizia con te stesso/a, poi fai un trattamento ai cibi che cucini, poi proponilo alle persone accanto a te.